Attività di ricerca

Diario della campagna di scavo a Saqqara – quinta settimana

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Questa è stata una settimana piena di viaggi per i direttori di scavo perché ci sono stati molti incontri pomeridiani al Cairo per il nostro Transformation of the Egyptian Museum in Cairo project in preparazione della prossima grande riunione del comitato direttivo entro la fine del mese. Inoltre abbiamo visitato l'inaugurazione della bella mostra Tuna el-Gebel realizzata dai nostri colleghi tedeschi e abbiamo celebrato la Giornata dell'Europa presso l'ambasciata europea (un po’ prima per il Ramadan). Nel sito abbiamo continuato a scavare la nuova tomba.

Diario di scavo, settimana 5: Come proteggere i defunti a Saqqara
da Ali Jelene Scheers

Salve a tutti, Ali Jelene a rapporto per la quinta settimana. Come per le due stagioni precedenti, sono responsabile per i resti umani nel nostro sito... Dallo scavo al deposito e tutto ciò che è nel mezzo! Poiché non abbiamo ancora trovato nuove sepolture, ho avuto il tempo di concentrarmi su altri aspetti della gestione dei resti umani provenienti da un contesto archeologico. Vedete, l'archeologia non si ferma una volta che una sepoltura (o uno strumento, un reperto, un oggetto....) viene scavata. L'atto di scavare disturba i materiali che sono stati in un certo luogo per secoli, e questo spostamento d'ambiente è spesso sufficiente a sconvolgere l'attento equilibrio che ha conservato il materiale nello stato in cui lo scaviamo. Al fine di evitare un ulteriore degrado, dobbiamo intraprendere azioni adeguate nella movimentazione e nell'immagazzinamento dei materiali che troviamo. Sembra complicato, ma se si conoscono i materiali con cui si lavora e di cosa hanno bisogno in termini di immagazzinamento, dovrebbe essere piuttosto semplice.

Per quanto riguarda i resti umani in particolare, c'è naturalmente l'aspetto etico. Abbiamo a che fare con i resti di esseri umani reali, e mentre non conosciamo nessuno dei loro diretti discendenti attualmente in vita, dovremmo comunque trattare questi resti con rispetto dal momento in cui li abbiamo scavati fino a quando li sistemiamo nel magazzino.

Questo ci porta al tema del diario di scavo di questa settimana: la conservazione. Una volta che i resti umani sono stati analizzati, dovrebbero essere conservati in un modo che soddisfi diversi obiettivi. Vogliamo trattarli come noi stessi vorremmo essere trattati, non vogliamo che decadano ulteriormente, assicurandoci di tenerli a disposizione per le ricerche future. Chissà quali nuove tecniche interessanti potrebbero essere scoperte in futuro, permettendoci di conoscere meglio la vita degli antichi Egizi. E 'con questo in mente che ho trascorso la stagione ottimizzando la situazione di immagazzinamento sul sito. Lasciate che vi mostri cosa stiamo facendo attualmente.

Per prima cosa, una volta terminata l'analisi di una sepoltura, sigliamo ogni singolo osso applicando un sottile strato di smalto trasparente prima di scrivere il numero di sepoltura su di esso. Si tratta di un lavoro che richiede molto tempo, ma deve essere fatto nel caso in cui un osso venga prelevato dal resto della sepoltura (per esempio per ulteriori analisi o per l'applicazione di altre tecniche che non possiamo fare in situ, come le radiografie). Con ogni osso siglato, è facile vedere a colpo d'occhio a quale individuo appartiene.



Didascalia: accurata siglatura di ogni osso

Foto: Nicola Dell'Aquila



Didascalia: vertebre siglate

Foto: Ali Jelene Scheers

 

Una volta siglate, immagazziniamo le ossa in sacchetti di plastica trasparente che sono stati perforati. Per fare ciò, abbiamo costruito un dispositivo dall'aspetto spaventoso che ci permette di perforare più sacchetti contemporaneamente. Il motivo per cui facciamo questi fori è perché le ossa sono un materiale organico che deve poter respirare. Conservarle in condizioni a tenuta stagna portebbe a muffa, un rapido decadimento, accumulo di umidità, e altre cose che davvero non vogliamo che accadano.



Didascalia: costruzione del dispositivo di perforazione

Foto: Ali Jelene Scheers



Didascalia: il dispositivo di perforazione finito...Attualmente si chiama "dispositivo di tortura" ma non preoccupatevi, nessuno è stato torturato...ancora ;)

Foto: Ali Jelene Scheers

 

Ogni sacchetto forato viene poi etichettato con il numero di sepoltura, la data e il contenuto, e viene messo insieme agli altri sacchetti appartenenti allo stesso individuo in una cassa. Anche questa cassa è etichettata e il luogo in cui è conservata è annotato nell'inventario del magazzino, in modo da poterla ritrovare facilmente quando ne abbiamo bisogno.



Didascalia: c'è luce alla fine del tunnel...I nuovi scaffali nel magazzino Horemheb

Foto: Ali Jelene Scheers

 

Come probabilmente si può ormai capire, ci vuole molto lavoro amministrativo per risolvere il problema dell’immagazzinamento. Nell'ottica di possibili ricerche future, stiamo anche inventariando gli assemblaggi ossei delle stagioni precedenti in modo da avere un'immagine chiara di ciò che viene immagazzinato e dove. Stiamo costruendo scaffali nei magazzini e le casse che non sono in perfetta forma sono state sostituite. E' un lavoro che richiede tempo e non è davvero affascinante, ma è anche parte di uno scavo archeologico.



Didascalia: abbiamo risistemato le casse rotte giù nel complesso sotterraneo di Meryneith. Corinna, Christian e Luca mi hanno aiutato in questo compito gigantesco - senza di loro avrei terminato il lavoro nella prossima stagione

Foto: Paolo Del Vesco



Didascalia: inventariando le etichette

Foto: Nicola Dell'Aquila



Didascalia: 45 anni di scavo producono molto materiale

Foto: Ali Jelene Scheers

 

 

 

 
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