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Il Museo Egizio ripensa la sua storia: al via i lavori per riallestire le sale che ne raccontano i 200 anni di vita

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Con i suoi quasi duecento anni di vita - la ricorrenza cade nel 2024 - il Museo Egizio rappresenta una pagina di storia di per sé, a fianco di quelle dell’antico Egitto che propone la sua collezione: dalla fondazione a oggi, le sale dell’ex “Collegio dei Nobili” hanno accolto momenti e personaggi fondamentali per l’Egittologia e l’archeologia internazionale, così come le vicende del museo si sono ripetutamente intrecciate con le più significative tappe storiche di Torino e del Paese.



È proprio la storia del Museo Egizio, a testimonianza della centralità del tema, ad accogliere il pubblico in avvio del percorso espositivo nelle sale dell’ipogeo, parte iniziale del percorso museale inaugurato nell'aprile del 2015. Sale ora protagoniste di un ulteriore intervento di riqualificazione che ne delineerà una nuova fisionomia, coerente con quella volontà di costante rinnovamento e ripensamento del Museo che nasce dalla sua quotidiana attività di studio e ricerca - in questo caso a carattere archivistico - posta a fondamenta della propria funzione sociale e culturale.

 

Apre quindi lunedì 7 ottobre il cantiere che, con circa due mesi di lavori durante i quali non saranno visibili al pubblico le sale via via interessate dagli interventi, attuerà la riprogettazione voluta per ampliare gli spazi dedicati alla storia del Museo e rendere il percorso maggiormente fruibile ai visitatori. Un progetto, sviluppato con la curatela scientifica di Beppe Moiso e Tommaso Montonati, con il quale si intende consentire una miglior comprensione del motivo per cui a Torino si trova la più grande collezione Egittologica al mondo dopo quella del Cairo. A partire dalla domanda “perché un museo egizio a Torino?”, dunque, verrà approfondito il legame tra la storia dei reperti custoditi dal Museo e quella del territorio torinese, ma anche piemontese e nazionale, nonché il contributo che egittologi e archeologi, anche piemontesi, hanno dato alla disciplina e collezione del Museo.

 

Il riallestimento delle sale storiche rientra a pieno nelle linee guida del progetto scientifico del Museo: crediamo che la musealizzazione passi dalla ricerca, e quindi dal rinnovamento degli spazi che ospitano la collezione permanente – dichiara Christian Greco, direttore del Museo Egizio -. Nei cinque anni trascorsi dall'inaugurazione del nuovo allestimento, in particolare, dalle ricerche condotte sugli archivi storico e fotografico sono emersi nuovi elementi, che rendono necessario un adeguamento del percorso museale e dei contenuti. Con questo intervento intendiamo dunque affermare il Museo come uno spazio in continua evoluzione, non solo sotto il profilo della ricerca, ma capace di fare di quest’ultima un motore di trasformazione e di rinnovamento dei suoi spazi”.

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