Attività di ricerca

Diari di scavo 2022 – terza settimana

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Dal lunedì al sabato dalle ore 9:00 alle 18:30
Mi presento, sono Simone Galli e il 16 settembre, il giorno del mio trentesimo compleanno, ho ricevuto come regalo la possibilità di unirmi per la prima volta alla missione congiunta Leiden-Torino. In questa stagione di scavo sto supportando le attività di rilievo topografico e fotogrammetrico, finalizzate allo studio e alla documentazione delle informazioni provenienti dal contesto archeologico. 

 Attualmente, sono dottorando presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (ABC) del Politecnico di Milano e mi occupo di archeometria, più precisamente di controlli non distruttivi ed in particolare studio la tomografia computerizzata – una tecnica che sfrutta onde elettromagnetiche per penetrare gli oggetti e “vedere” ciò che si trova all’interno – e le sue applicazioni in campo egittologico. In questa avventura sono accompagnato dal mio collega (e diciamolo, mentore) Alessandro Mandelli, tecnico specializzato del Dipartimento ABC, alla sua terza stagione qui a Saqqara. 

 Io e Alessandro rappresentiamo, in questo contesto, “il braccio operativo” dell’Unità Sperimentale EIDOLON afferente al Sistema Laboratori ABCLab. Il coordinamento scientifico dell’Unità EIDOLON è affidato a Corinna Rossi, professore associato di Egittologia presso il Politecnico di Milano. Lo scopo delle ricerche dell’Unità è l’identificazione dei criteri e processi più efficienti ed efficaci al fine di documentare e investigare reperti archeologici e di comunicare i risultati di tali operazioni. 

 La nostra attività consiste nel fornire al team di archeologi costanti informazioni metriche durante l’evoluzione dello scavo. Tali informazioni sono ricavate sia per via topografica che fotogrammetrica. Questa seconda tecnica permette di acquisire rapidamente dati fotografici che vengono successivamente elaborati per produrre modelli tridimensionali ad alta precisione. 

 



Didascalia: Modello 3D dell’area di scavo.

 

In questo modo sarà possibile investigare a distanza nel tempo ciò che non esiste più, poiché lo scavo archeologico è per sua stessa natura distruttivo. 

 Tutte le mattine i componenti della missione alle 6.30 si dirigono sul sito; chi in macchina, chi a piedi. Io preferisco camminare perché in questo modo ho la possibilità di ammirare da molto vicino l’imponente piramide a gradoni di Djoser. 

 La mia prima attività della mattina è l’impostazione del sistema di coordinate per il corretto posizionamento dei ritrovamenti archeologici. Questa operazione è possibile grazie ad uno strumento chiamato stazione totale. 

Abbiamo dedicato la prima settimana di lavoro alla verifica della griglia di scavo. Tutte le attività di scavo avvengono in maniera molto rigorosa all’interno di una maglia di punti con passo 5 metri. In questo modo è più facile localizzare con precisione la posizione dei ritrovamenti. 

 Durante la mia seconda settimana, con l’arrivo di altri componenti della missione, siamo passati alla documentazione tridimensionale dei ritrovamenti. Il lavoro è da un lato prevedibile e metodico, dall’altro imprevedibile e strettamente legato a ciò che viene ritrovato, come ad esempio strutture architettoniche. 

 Ogni lunedì e giovedì, alle 13:00, ovvero al termine della giornata di lavoro sul sito, documentiamo lo stato di avanzamento dell’intera area di scavo. Come già detto, la ricerca archeologica è di per sé distruttiva e prevede la rimozione di diversi strati del terreno. Per offrire quindi agli archeologi la possibilità di “tornare indietro nel tempo”, fotografiamo l’intera superficie e la rielaboriamo, con appositi software, sia sotto forma di modello tridimensionale che di ortofoto. 

 



Didascalia: Rilievo dell’area di scavo.

Foto: Nicola Dell'Aquila.



Didascalia: Misure topografiche con la stazione totale.

Foto: Nicola Dell'Aquila.

 

Concludo la settimana con la triste consapevolezza che questa è la mia seconda ed ultima. Mentre leggete sono in viaggio verso Milano e lascio il testimone al mio collega Andrea Pasqui. Anche Andrea è dottorando presso il Dipartimento ABC del Politecnico di Milano e si occupa di disseminazione dei siti archeologici attraverso tecniche di imaging fotografico. Insieme ad Alessandro continueranno le attività di misura di supporto allo scavo per le successive tre settimane, fino al 21 ottobre. 

 Vi aspettiamo venerdì prossimo per un nuovo diario di scavo! 

 

I Diari di Scavo raccontano la missione congiunta del Museo Egizio e del Rijksmuseum di Leiden a Saqqara.

Il progetto di scavo a Saqqara è iniziato nel 1975. Fino al 1998, il museo di Leiden ha cooperato con l’Egypt Exploration Society di Londra. Anche l’Università di Leiden (dal 1999) e il Museo Archeologico di Bologna (dal 2011) sono stati coinvolti nel progetto.

Nel 2015, il Museo Egizio si è aggiunto come terzo partner.

Gli attuali direttori della missione sono Lara Weiss, curatrice della collezione egizia del museo di Leiden, e Christian Greco, direttore del Museo Egizio.
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