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“Baciare la terra per il signore degli dèi: la statua stelofora di Neferhebef” – la nuova mostra del ciclo “Nel Laboratorio dello Studioso”
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Dal lunedì al sabato dalle ore 9:00 alle 18:30
La statua stelofora di Neferhebef, che raffigura un uomo inginocchiato con le mani protese in avanti a reggere una stele, è il reperto sotto la lente della nuova mostra del ciclo "Nel Laboratorio dello Studioso", a cura di Alessandro Girardi, visitabile dal 24 marzo fino al 28 maggio 2023.
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L’analisi di questa statuetta, delle iscrizioni e dell’iconografia della stele permette di datare l’oggetto al Nuovo Regno, più specificamente tra la XVIII e la XIX dinastia (1479 – 1213 a.C. circa). Durante questo periodo storico si assiste ad uno sviluppo della devozione religiosa nella sfera privata. Tale fenomeno è particolarmente evidente nello spazio pubblico del tempio, dove vengono deposte statue ed altri oggetti votivi a favore degli dèi. Al contempo si assiste, inoltre, ad uno sviluppo della statuaria privata.
Il reperto contiene delle iscrizioni con un’invocazione al dio Amon e nonostante la provenienza incerta, grazie proprio all’iscrizione è stato possibile risalire al nome del proprietario, Neferhebef appunto, ed anche alle sue varie cariche.
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A fare da corollario al reperto principale ci sono alcuni esemplari di statue stelofore e altre statuette provenienti da contesti funerari e templari. Sono inoltre esposte diverse stele, strumento comunicativo molto versatile nell’antico Egitto.
Alessandro Girardi vi accompagnerà in due visite speciali il 20 aprile e il 17 maggio 2023 alle 16.30. Prenota il tuo posto QUI
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L’analisi di questa statuetta, delle iscrizioni e dell’iconografia della stele permette di datare l’oggetto al Nuovo Regno, più specificamente tra la XVIII e la XIX dinastia (1479 – 1213 a.C. circa). Durante questo periodo storico si assiste ad uno sviluppo della devozione religiosa nella sfera privata. Tale fenomeno è particolarmente evidente nello spazio pubblico del tempio, dove vengono deposte statue ed altri oggetti votivi a favore degli dèi. Al contempo si assiste, inoltre, ad uno sviluppo della statuaria privata.
Il reperto contiene delle iscrizioni con un’invocazione al dio Amon e nonostante la provenienza incerta, grazie proprio all’iscrizione è stato possibile risalire al nome del proprietario, Neferhebef appunto, ed anche alle sue varie cariche.
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A fare da corollario al reperto principale ci sono alcuni esemplari di statue stelofore e altre statuette provenienti da contesti funerari e templari. Sono inoltre esposte diverse stele, strumento comunicativo molto versatile nell’antico Egitto.
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