Attività di ricerca

Diari di scavo 2022 – quarta settimana

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Salve, mi chiamo Paolo Del Vesco, lavoro come curatore e archeologo al Museo Egizio e ho fatto parte del Saqqara project fin dall’avvio della missione congiunta italo-olandese nel 2015. È sempre molto bello ritornare in Egitto e ritrovare i molti volti amichevoli che si erano lasciati alla fine della stagione precedente, ma quest’anno, dopo la lunga interruzione dovuta alla pandemia, lo è ancora di più. 

 



Didascalia: Paolo al lavoro all’interno della tomba.

Foto: Nicola Dell'Aquila.

 

Il mio compito nella missione è di supervisionare le attività di scavo. Ho raggiunto il team sul campo due settimane fa, due settimane davvero interessanti! Nei primi giorni abbiamo proseguito con la preparazione dell’area di scavo che era già stata avviata da Daniel Soliman non appena il sito era stato aperto. È stata un’attività fondamentale, perché ci ha permesso da un lato di definire meglio i limiti della nuova tomba, soprattutto lungo il lato occidentale e quello meridionale, e dall’altro di poter lavorare all’interno della tomba in tutta sicurezza. E proprio in questa fase abbiamo avuto la nostra prima sorpresa: i resti del muro occidentale della tomba, in un momento ancora da accertare, sono stati rasati e riutilizzati, insieme ad un altro muro ad esso parallelo, come base per una sorta di superficie di calpestio.  

 



Didascalia: Assam Sayed, Paolo, Magdi Rubi, Rafa’at Eid, Mohammed Sayed e altri operai mentre osservano una delle lastre di calcare verticali posizionate lungo le pareti delle cappelle occidentali della tomba.

Foto: Nicola Dell'Aquila.

 

Una volta ultimati i lavori intorno alla tomba abbiamo iniziato a scavare all’interno della sovrastruttura. È in quest’area che ci aspettiamo di trovare i reperti e i depositi più interessanti, sebbene in molti casi i ritrovamenti più importanti avvengono all’esterno delle strutture. Fin dalle epoche più antiche, infatti, le tombe hanno attratto l’attenzione di varie persone alla ricerca di materiali preziosi, pietre da riutilizzare per nuove costruzioni o reperti e rilievi da acquisire per le collezioni di antichità. Tutti i loro sforzi si sono ovviamente concentrati all’interno delle tombe. Per questo motivo gli archeologi al lavoro a Saqqara oggi hanno a che fare con contesti estremamente disturbati e tombe che sono quasi interamente spogliate dei rilievi decorati che ornavano le loro pareti. 

Già nel 2018 avevamo documentato tracce di saccheggio in questa tomba. Le nostre speranze di trovare cappelle con pareti decorate erano quindi molto limitate questa stagione. E invece, non appena abbiamo iniziato a lavorare all’interno della tomba abbiamo rinvenuto una serie di lastre di calcare posizionate in verticale che erano chiaramente ancora in posto lungo le pareti delle tre cappelle che normalmente si trovano nella parte occidentale della tomba. E ancora più importante: alcune delle lastre conservano ancora una parte della decorazione a rilievo! 

 



Didascalia: Resti di decorazione a rilievo su una delle lastre.

Foto: Nicola Dell'Aquila.

 

Altri frammenti di rilievi sono poi stati trovati nei depositi di terreno che riempiono le cappelle, insieme a frammenti di oggetti funerari (sarcofagi e ushabti) ed ossa molto probabilmente appartenenti a sepolture che sono state saccheggiate. Vista la situazione complessa sono molto contento che questa settimana ci abbia raggiunto anche Nico Staring, che sta ora supervisionando le attività di scavo con me. 

 



Didascalia: La catena umana di ceste (zanabil) formata dagli operai per rimuovere i detriti dello scavo dal cortile interno della tomba.

Foto: Nicola Dell'Aquila.

 

Si tratta di lavorare con la cazzuola, di spazzolare, di riempire ceste del materiale di risulta dello scavo, e poi di trasportarle al punto di scarico e di svuotarle, di fotografare gli strati di terreno e le strutture, di scrivere etichette e di prendere note, ma soprattutto di spazzolare. In effetti, una delle attività più importanti è quella di pulire, pulire e pulire ancora in modo da riuscire a vedere negli strati minime variazioni di colore o consistenza. Ovviamente niente di tutto ciò potrebbe essere fatto senza il lavoro prezioso della forza lavoro specializzata egiziana che è assunta sul posto e che ormai collabora con noi da anni. 

 



Didascalia: Assam, Nico e Paolo mentre spazzolano all’interno e all’esterno della tomba.

Foto: Nicola Dell'Aquila.

 

Ci sentiamo un po’ dei detective sulle tracce di indizi che possano raccontarci come la tomba sia stata costruita e decorata, e cosa sia successo una volta abbandonata e magari riutilizzata, quando siano crollate le strutture e quando la tomba sia stata irrimediabilmente sepolta dalla sabbia fine del deserto trasportata dal vento, e infine come sia stata saccheggiata sia anticamente che in tempi più recenti e come sia stata coperta dagli scarichi di terreno degli archeologi moderni. Il momento clou della settimana, per quanto mi riguarda, è sicuramente stato segnato dalla ri-scoperta di una vecchia conoscenza: una grande fossa di saccheggio scavata in mezzo al cortile della tomba, forse nel XIX secolo, sulle cui tracce siamo ormai dal 2018 e che solo adesso finalmente siamo riusciti ad apprezzare in tutta la sua bellezza costruttiva e nella perizia messa dai saccheggiatori nella realizzazione di un muro di pietra a secco di contenimento di forma circolare costruito per raggiungere la sottostante imboccatura del pozzo funerario della tomba. Che emozione per un archeologo!  

 



Didascalia: L’ampia fossa di saccheggio con muro di contenimento a secco.

Foto: Nico Staring.

 

Vi aspettiamo venerdì prossimo per un nuovo diario di scavo! 

 

I Diari di Scavo raccontano la missione congiunta del Museo Egizio e del Rijksmuseum di Leiden a Saqqara.

Il progetto di scavo a Saqqara è iniziato nel 1975. Fino al 1998, il museo di Leiden ha cooperato con l’Egypt Exploration Society di Londra. Anche l’Università di Leiden (dal 1999) e il Museo Archeologico di Bologna (dal 2011) sono stati coinvolti nel progetto.

Nel 2015, il Museo Egizio si è aggiunto come terzo partner.

Gli attuali direttori della missione sono Lara Weiss, curatrice della collezione egizia del museo di Leiden, e Christian Greco, direttore del Museo Egizio.
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