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I diari di Saqqara 2023 – quinta e ultima settimana

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Testimonianze viventi di Saqqara

Di Christian Greco e Lara Weiss

 

Quando leggerete queste righe, avremo già completato il nostro lavoro e chiuso il sito, mercoledì 22 Marzo, subito prima dell’inizio delle celebrazioni del mese di Ramadan, per tenere conto del fatto che il gran lavoro fisico necessario sullo scavo sarebbe difficile da sopportare per i nostri colleghi egiziani impegnati nel digiuno. Avremo già consumato la nostra cena finale di gruppo, i membri del team internazionale si saranno già sparpagliati in varie direzioni, e noi saremo di nuovo a casa, accolti – si spera – da un clima non troppo freddo, di nuovo alle nostre scrivanie per portare a compimento la pubblicazione del nostro report finale dello scavo. Anche i nostri operai egiziani saranno tornati alle loro case e al loro lavoro “normale” come contadini, autisti e elettricisti.

Abbiamo appena concluso una bella stagione di scavo, caratterizzata di nuovo da un forte spirito di gruppo che ha riguardato tutta la squadra composta da membri egiziani e di provenienza internazionale, e ancora una volta conclusa con risultati eccellenti.

Non solo siamo riusciti a completare lo scavo della tomba di Panehsy, che – grazie al generoso contributo dei FRIENDS OF SAQQARA e al lavoro dei nostri restauratori egiziani Basma Zaghloul and Yousef Hammadi – è stata restaurata in maniera efficace durante questa stagione (fig. 1), ma abbiamo anche scoperto che questa tomba, circa un secolo dopo la sua morte, fu riutilizzata da un Grande Sacerdote della dea Hathor, Signora del Sicomoro, chiamato Pinodjem, che probabilmente visse durante la 21ma Dinastia, e abbiamo rinvenuto anche una nuova cappella.

 



Fig. 1. Basma Zaghloul al lavoro durante il restauro della stele di Panehsy.

Foto: Nicola Dell'Aquila.

 



Fig. 2. Christian Greco e Lara Weiss impegnati nella lettura dei testi della nuova cappella scoperta durante questa stagione.

Foto: Nicola Dell'Aquila.

 

La stagione è stata scandita da visite illustri: il Direttore Finanziario del museo di Leiden, Guus Waals, ha visitato il sito e visionato i risultati del progetto finanziato dall’Unione Europea che ci ha visti impegnati, assieme ai colleghi egiziani, nel ridisegno di alcune gallerie del Museo Egizio di Tahrir, dove ha anche “incontrato” Willem Pleyte, direttore del Rijksmuseum van Oudheden nel XIX secolo, il cui busto è conservato nel giardino del Museo Egizio. Nell’occasione della visita di Guus, Sua Eccellenza l’Ambasciatore olandese ci ha invitati, assieme ad altri colleghi egiziani, ad una bella cena nella sua residenza, dove abbiamo avuto l’occasione di discutere di collaborazioni presenti e future. Abbiamo poi ricevuto la visita di Sua Eccellenza l’Ambasciatore italiano e di sua moglie, che hanno avuto modo di conoscere e apprezzare i dettagli delle “nostre” tombe grazie ad una visita privata con Christian.

Durante questa stagione abbiamo effettuato la nostra prima vera gita con alcuni dei nostri colleghi egiziani. Abbiamo affittato un autobus e siamo andati al Cairo per celebrare la prima proiezione pubblica del film “Living memories: the workmen of Saqqara” all’NVIC, che è stata resa possibile grazie all’efficace organizzazione della nostra collega Fatma Keshk e all’ospitalità del Direttore dell’Istituto Rudolf de Jong. Abbiamo potuto persino concludere la serata con un aperitivo sulla terrazza dell’Istituto!

“Living memories: the workmen of Saqqara” è un breve film prodotto dalla spedizione di Leiden-Torino che è stato girato da Fatma, Ashraquet Bastawrous e Servaas Neijens, e che presenta i ricordi di alcuni operai che sono stati coinvolti in questo scavo a Saqqara per 50 anni (fig. 3). Invece di raccontare la storia dalla nostra prospettiva, lo scopo questa volta era di documentare e valorizzare il contributo fondamentale di un gran numero di questi professionisti e di ricollegare il loro lavoro alla loro eredità storica a partire dalla fine del XIX secolo. Nel film i nostri colleghi egiziani parlano del loro lavoro come operai specializzati, capi-operai, restauratori e anche della loro passione per lo scavo, della trasmissione delle competenze tra generazioni e della loro routine quotidiana sul sito, e come vivono il loro lavoro con noi e come l’hanno vissuto con i nostri predecessori.

 



Fig. 3. Assam Sayed Ahmed Taha e Rafa’at ‘Eid ‘Abdel Karim Morsi el-Kis nella tomba di Maya.

Foto: Nicola Dell'Aquila.

 

Il sito di uno scavo è un luogo di lavoro, ma è anche più di questo. Abbiamo stabilito un rapporto di amicizia con i “nostri operai” e loro sono diventati amici non solo con noi ma anche tra loro, sempre che non siano già legati da relazioni familiari. Gli stretti legami che si instaurano tra loro sono chiaramente visibili sia sul sito che fuori. Il fatto che tutti vivano a Saqqara o comunque nelle vicinanze permette la creazione, nel tempo di legami non solo professionali ma anche sociali. Gli operai sono parenti, vicini e amici prima di diventare colleghi di lavoro, e diventano nostri compagni di lavoro e amici per generazioni. Per cui tutti sentiamo il “nostro” sito come una specie di seconda casa, dove abbiamo lavorato per gran parte della nostra vita professionale.

Di conseguenza, la fine di questa stagione può essere ben descritta da un detto olandese, ovvero che stiamo partendo con un occhio che ride e uno che piange. Perché? Il motivo è che questa è stata la nostra ultima stagione come direttori dello scavo (fig. 4), perché il 1 Maggio Lara assumerà la sua nuova posizione di Direttore Generale del Roemer- und Pelizaeus Museum in Hildesheim (Germania) e quindi lascia sia il Museo di Leiden che la sua posizione di co-direttore dello scavo Leiden-Torino a Saqqara. Buona fortuna, Lara, e grazie per tutto quello che hai fatto! Aspetteremo una tua visita, sei l’anima di questo progetto.

Ma non preoccupatevi! Altri eccellenti colleghi stanno già facendo la fila per raccogliere il testimone. Il RMO sta effettuando la selezione per individuare il nuovo curatore proprio mentre scriviamo. Sono momenti entusiasmanti per tutti, e testimonianze viventi anche per noi. Restate connessi.

 



Fig. 4 Christian Greco, Lara Weiss, e Salah Hassaballah pronti a distribuire gli operai il loro meritato stipendio settimanale.

Foto: Nicola Dell'Aquila.

 

Acknowledgements:

Desideriamo esprimere la nostra gratitudine e il nostro apprezzamento a tutti i membri della squadra, egiziani e di provenienza internazionale, il Ministero del Turismo e delle Antichità, con un ringraziamento speciale a Dr Nashwa Gaber e Dr Mohammed Youssef; il Consiglio di Ricerca Olandese, il Fondo per l’Impatto della Facoltà Umanistica dell’Università di Leiden, e i due Musei, Museo Egizio, Torino, in Italia, e il Museo Nazionale delle Antichità di Leiden, nei paesi Bassi.

 

Speriamo di proiettare presto il film a Leiden e a Torino.
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