Progetti di ricerca di dottorato e post-dottorato al Museo Egizio: il progetto SURVIVE

Il Museo Egizio, oltre a svolgere ricerche sulla propria collezione e in collaborazione con altri enti e istituzioni italiani e internazionali, ospita stabilmente progetti di ricerca di dottorato e post-dottorato: un'ulteriore e preziosa occasione per approfondire la conoscenza del grande patrimonio materiale custodito nelle sale e nei magazzini, attraverso la quale il Museo rafforza inoltre la propria mission come luogo aperto alla ricerca.

Da oggi, e a cadenza mensile, presentiamo i progetti in corso e i ricercatori coinvolti.

 

Progetto SURVIVE - Clementina Caputo

Essendo un oggetto prodotto in serie e con materiale a basso costo, ovvero l’argilla, le figurine in terracotta e i loro stampi possono fornire, attraverso uno studio mirato, informazioni sul culto popolare e sui contesti e le pratiche socio-culturali-religiose. Parallelamente all’analisi delle caratteristiche materiali e fisiche, il progetto SURVIVE utilizzerà per lo studio delle antiche terrecotte egizie e i loro stampi, che raramente sopravvivono insieme, metodologie digitali innovative in modo ampio e sistematico. Se si considera che ad ogni oggetto corrispondente un vuoto che può essere virtualmente colmato, l’elemento mancante della coppia originale sarà ottenuto rilevando in 3D l’elemento superstite in modo da ottenere la sua forma ‘negativa’ o complementare attraverso la resa virtuale. La ricerca si concentrerà sullo studio sistematico e approfondito di circa 500 figurine in terracotta facenti parte della Collezione del Museo Egizio, mai studiate prima come un corpus e ritrovate durante gli scavi condotti da studiosi e ricercatori italiani in Egitto nei primi anni del 1900.

Clementina Caputo è attualmente Ricercatrice Post-Doc con borsa ‘Seal of Excellence pf the European Commission’ presso il Dipartimento ABC del Politecnico di Milano, referente scientifico Prof.ssa Corinna Rossi. Nel 2014 ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università del Salento (Lecce, Italia), in co-tutela con l'Università di Poitiers (Francia), sotto la supervisione di tesi rispettivamente della Prof.ssa Paola Davoli e della Prof.ssa Pascale Ballet. Nell’anno 2015-2016, è stata assegnista di ricerca presso l'Università del Salento (Lecce) con un progetto incentrato sullo studio della ceramica greco-romana di Soknopaiou Nesos / Dime (Fayyum, Egitto). Dal 2016 al 2019 ha partecipato al Progetto “Schreiben auf Ostraka im inneren und äußeren Mittelmeerraum”, finanziato dal DFG e con il patrocinio del Sonderforschungsbereich 933 -Materiale Textkulturen (TP A09), presso la Ruprecht-Karls-Universität di Heidelberg.
Formatasi in archeologia e cultura materiale dell'Egitto greco-romano presso l’Università del Salento (Lecce) sotto la guida scientifica della Prof.ssa Paola Davoli, dal 2006 ad oggi ha preso parte come ceramologa a diverse missioni archeologiche in Egitto, quali Soknopaiou Nesos / Dime (Fayoum), Trimithis / Amheida (oasi di Dakhla), Bérénice (deserto orientale), Plinthine (Delta) e Tuna el-Gebel (Medio Egitto). Le sue principali attività di ricerca riguardano la ceramica e oggetti affini prodotti in Egitto dal periodo ellenistico a quello bizantino.
È autrice del volume monografico Amheida V. The House of Serenos. Parte I: The Pottery (New York, 2020) e co-editrice con Julia Lougovaya di Using Ostraca in the Ancient World. New Discoveries and Methodologies (2020)