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Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dal Ministro della Cultura, Alessandro Giuli e dal Secretary General of the Supreme Council of the Antiquities of the Arab Republic of Egypt, Khaled Mohamed Ismail. È l’ultima tappa di una serie di nuovi allestimenti ed eventi, che hanno scandito il 2024, anno del bicentenario del Museo Egizio, un traguardo che verrà celebrato per tutto il 2025, quando si concluderà il progetto della corte coperta in vetro e acciaio e dell’ipogeo, firmato dallo Studio Oma - Office for Metropolitan Architecture di Rotterdam.
Dopo lavori di consolidamento e restauro, riapre il terzo piano del Museo, con un nuovo allestimento: la Galleria della Scrittura. Si tratta di mille metri quadrati che ospitano 248 reperti, un viaggio in 10 sezioni all’origine delle scritture dell’antico Egitto, a ritroso nel tempo di 4000 anni.
Il progetto architettonico del nuovo Museo entra ora nella fase esecutiva ed è firmato da David Gianotten e Andreas Karavanas, dello studio Oma (Office for Metropolitan Architecture) di Rotterdam.
L' allestimento temporaneo è corredato da strumenti multimediali e infografiche che rivelano la storia e i contenuti del celebre documento.
A novembre il Museo Egizio dà il via al proprio programma di conferenze scientifiche, che per la stagione 2020/2021 si presenta con un doppio calendario di incontri interamente online, incentrati sui temi di ricerca e di indagine egittologica, museale e archivistica, che vedrà alternarsi ricercatori internazionali e curatori del Museo.
Nel corso dei mesi di novembre e dicembre, il Museo Egizio proporrà quindi otto storie esclusive, offrendo al pubblico non soltanto l’opportunità di riscoprire il dialetto piemontese quale patrimonio linguistico accessibile, ridando vigore e dignità alla cultura regionale, ma anche l’occasione per dare un volto ai protagonisti di grandi imprese e guardare da una nuova prospettiva al legame fra questa regione e l’antico Egitto.
Due nuove esposizioni portano per la prima volta in Finlandia ed Estonia i reperti della collezione del Museo Egizio: “Egypt of glory” è il titolo del progetto espositivo unitario ospitato fino a marzo 2021 in due sedi, il museo Amos Rex di Helsinki e il Kumu Art Museum di Tallin.
Le esposizioni daranno al pubblico la possibilità di spaziare tra argomenti e periodi della storia dell’antico Egitto diversi, raccontati attraverso una ricca selezione di reperti.
La mostra nasce dall’intento di mettere in dialogo le collezioni dei due musei, proponendo una riflessione sulle modalità con cui la cultura scientifica europea, tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX, percepiva e classificava i suoi “altri”. Un progetto che mira a ricostruire i rapporti tra egittologia e antropologia, individuando prospettive di ricerca e possibili aree di collaborazione futura.
Dal 5 giugno tre giorni alla settimana – venerdì, sabato e domenica – tariffe ridotte per tutti e biglietteria esclusivamente online.
Martedì 2 giugno il Museo Egizio ritrova il suo pubblico dopo la lunga chiusura per l’emergenza sanitaria e lo fa con una riapertura speciale a ingresso gratuito: è il modo in cui il direttore Christian Greco e la presidente Evelina Christillin, insieme a tutta la squadra del Museo, scelgono di celebrare la Festa della Repubblica.
TPOP, avviata nel 2017 e resa disponibile al pubblico a settembre 2019, è una piattaforma per la condivisione della collezione papirologica torinese, realizzata con l’obiettivo di renderla ampiamente accessibile e, in particolare, di consentirne liberamente lo studio alla comunità scientifica, oltre a garantirne una migliore conservazione e valorizzazione. La collezione custodita dal Museo Egizio è tra le più significative a livello mondiale, comprende quasi 700 manoscritti interi o ricomposti e oltre 17.000 frammenti di papiro.
Si tratta di un importante intervento strutturale, realizzato nel corso dell’autunno, che ha per protagoniste le cosiddette “sale storiche” con cui i visitatori iniziano il percorso al piano ipogeo, laddove l’itinerario alla scoperta dell’antico Egitto è introdotto da un racconto sulle origini del Museo stesso. Una narrazione proposta ora in una modalità rinnovata, approfondita e interattiva, grazie al completo riallestimento che ha articolato tale area in cinque inediti ambienti, uno dei quali destinato ad ospitare la fedele ricostruzione di una sala così come si presentava nell’800.
Il Museo Egizio con questo progetto approda per la prima volta in Brasile dando vita a un evento espositivo con cui vengono celebrati i trent'anni di attività dello stesso Centro Cultural Banco do Brasil, istituzione a cui si deve la volontà di proporre alla comunità carioca un percorso di visita capace di svelare la vita dell’antico Egitto grazie ai reperti provenienti da Torino.
Ma si tratta solo dell’inizio di una lunga trasferta, poiché l’allestimento - che contempla anche uno spazio di promozione turistica con un video dedicato al Museo e a Torino - verrà in seguito portato in tour durante tutto il 2020, facendo tappa a San Paolo, Brasilia e Belo Horizonte, le altre tre sedi nazionali dell’ente culturale dell’istituto di credito brasiliano.
Un patrimonio straordinario e in larga parte non visibile né noto al pubblico, che ora diviene però fruibile approdando sul web, grazie alla sua digitalizzazione: da oggi è infatti online “TPOP - Turin Papyrus Online Platform”, piattaforma per la condivisione della collezione papirologica torinese, realizzata con l’obiettivo di renderla ampiamente accessibile e, in particolare, di consentirne liberamente lo studio alla comunità scientifica, oltreché di garantirne una migliore conservazione e valorizzazione.
L’archeometria – insieme delle tecniche adottate per studiare i materiali, i metodi di produzione e la storia conservativa dei reperti – rende possibile interrogare gli oggetti: grazie alla crescente interazione con le competenze della chimica, della fisica o della radiologia, il patrimonio materiale della collezione del Museo Egizio rivela di sé elementi e notizie altrimenti inaccessibili.
Un network di istituzioni da tutto il mondo che, tramite le nuove tecnologie, si pone al servizio del passato per rendere visibile ciò che è invisibile.
Al Museo Egizio dal 9 marzo al 9 settembre 2018
Reines d'Egypte, l'esposizione che porta a Pointe-à-Callière, Cité d'archéologie et d'histoire de Montréal (Canada) molti reperti del Museo Egizio tra i quali il prezioso corredo della Regina Nefertari.
Chi aderirà alla campagna potrà sostenere l’attività del Museo con una quota annuale, che gli permetterà di fruire di pacchetti di benefit, differenziati a seconda della fascia di età o del tipo di membership.